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 Con la questua telefonica l'associazione Avia ha comprato un furgone per invalidi

CRONACA DI PIACENZA - Domenica 23 Aprile 2000
«Pronto ci fa un'offerta?» Tredici volontarie impegnate a chiedere solidarietà
 
«Mi scusi se la disturbo, sono Giorgia dell'Avia, un'associazione di volontariato che aiuta gratuitamente invalidi e anziani bisognosi, soprattutto accompagnandoli alle visite mediche o nelle commissioni di tutti i giorni, le telefono per chiedere il suo aiuto economico! Se aderisce passerà da lei un volontario a riscuotere e le rilascerà una ricevuta». Gloria ha una voce suadente, un tono gentile ma deciso. E' una delle tredici telefoniste di un'associazione che ha aperto i battenti a Piacenza, in via Roma 300 un anno fa, per iniziativa di Giovanni Marasini, guardia notturna di Parma di 44 anni che, dopo esperienze di volontariato con organizzazioni diverse, ha pensato di mettersi in proprio, ma al servizio degli altri.
 
«Ho fondato l'Avia a Parma e a Reggio, poi ho visto che a Piacenza c'era necessità di :un aiuto per trasportare invalidi e anziani e ho aperto anche questa sede - racconta - ma da un anno mi stanno facendo la guerra altre organizzazioni di volontariato, alcune delle quali sono arrivate ad esprimere pubblicamente dubbi sulla serietà della nostra iniziativa. Non escludo che possiamo dare fastidio a qualcuno, ma il lungo elenco (l'anno scorso 2.574 viaggi) delle persone che trasportiamo gratuitamente, o con la tessera associativa di 100 mila lire all'anno smentisce le loro illazioni e soprattutto a sbugiardarli sono i controlli che ho avuto dalla Polizia e dalla Finanza che hanno sempre trovato tutto in regola.Ora, grazie ai contributi avuti da tanti cittadini abbiano potuto affiancare alle auto, un furgone, del costo di 43 milioni, attrezzato con una speciale piattaforma saliscendi del costo di 23 milioni, per trasportare persone costrette in carrozzella». Marasini, che da quando ha aperto anche la sede piacentina non riesce a dormire di giorno (di notte lavora) più di quattro ore, ha applicato per raccogliere fondi da destinare al funzionamento dell'associazione, il sistema della "questua telefonica". Le centraliniste, volontarie o con piccolo rimborso spese, hanno sul tavolo quattro strumenti di lavoro: un telefono, un pacco di fotocopie ingrandite di pagine dell'elenco telefonico, una penna a sfera ed un bollettario di ricevute da compilare. «Certo, anche se la si fa come volontariato questa attività deve essere svolta con una certa professionalità e molta serietà - ci dice Giorgia - Io ho una esperienza di 5 anni». Chiediamo se la gente si fida di una voce anonima al telefono. «No di certo - risponde - io stessa sarei diffidente. Ma appunto qui sta l'abilità nello spiegare di che si tratta e ci vuole anche una certa tecnica: parlare chiaro, senza far perdere tempo alla gente e poi mettersi nei loro panni, per sciogliere i loro dubbi».Le chiediamo se è orgogliosa di alcuni successi. Risponde di diversi ed anche di aver ottenuto fiducia ed un contributo dalla curia vescovile, nonostante essa stessa chieda sovvenzioni per sue iniziative,«Guardi - interviene Lori, madre di famiglia che alle telefonate per intenerire i cuori dedica le mattinate, quando i figli sono a scuola - le persone più generose sono quelle che hanno meno: Però spesso mi dedico alle aziende e lì riesco a far breccia».«Certo le nostre richieste sarebbero più ascoltate - commenta Marasini - se fosse diverso il clima con le altre associazioni: Pensi che ci accusano di non essere iscritte all'albo regionale del volontariato, ma noi abbiano avviato la pratica con il benestare del Comune di Piacenza già dal '98, ma l'istruttoria si è insabbiata e vorrei sapere perché. A rallentare la generosità della gente c'è stato poi il kossovo: prima per qualcuno che potremmo definire la concorrenza, poi per lo scandalo scoppiato nell'organizzazione governativa. Ma, come testimonia questo furgone, i piacentini hanno un cuore grande se sanno che il loro aiuto è ben indirizzato. Ad esempio il sistema del conto corrente non funziona. Noi lo abbiamo aperto a gennaio alla Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, con il numero 30102523 ma finora c'è stato un solo versamento: 10 mila lire il 3 aprile». i
A guidare il furgone è Carla Cesarano. «Prima usavo automobili attrezzate. Dalla settimana scorsa con il nuovo furgone è tutta un'altra cosa, a parte i turni che restano dalle 6,20 del mattino alle 18, tutti i giorni esclusi sabato e domenica. Trasportiamo anziani ed invalidi che altrimenti non saprebbero come fare. Per prenotare i viaggi basta telefonare allo 0523-320968».
Ludovico Lalatta
 

A.V.I.A. e A.S.I.A. Associazioni di volontariato e solidarietà per invalidi e anziani